In quali ambiti è utile sottoporsi ad un’indagine psicodiagnostica mediante i test
a) Cosa sono i test psicodiagnostici standardizzati
“I test psicologici, o più raramente reattivi mentali, sono strumenti standardizzati (nelle procedure di somministrazione e nell’interpretazione dei risultati) utilizzati per acquisire informazioni sulle funzioni psichiche dell’individuo o per scopi di ricerca scientifica e psicosociale.
La necessità di utilizzare strumenti standardizzati per effettuare indagini psicologiche nasce dall’esigenza di ridurre gli errori determinati dalla soggettività della rilevazione”.
Così Wikipedia definisce lo strumento ‘principe’ che ogni psicologo-psicoterapeuta dovrebbe saper usare. I test psicologici sono per lo psicologo come il metro per il falegname. Egli, infatti, può prendere le misure di un lavoro che deve svolgere ‘ad occhio’ o prenderle in maniera più precisa con il metro, così come lo psicologo può fidarsi solo della propria esperienza valutando il paziente mediante il semplice colloquio clinico oppure approfondire l’indagine con dei test arrivando ad una valutazione maggiormente accurata ed oggettiva (standardizzata) del paziente.
I reattivi mentali (o test) in genere derivano da una lunga ricerca scientifica che coinvolge più professionisti che si confrontano tra loro e che studiano e valutano una serie di variabili (= fattori- fenomeni) confrontandole con un campione normativo di riferimento arrivando così, mediante le risposte ottenute dalla formulazione del test, ad una standardizzazione (= conferma) dei risultati e ad una condivisione di questi con una comunità scientifica che avvalora l’utilità e la validità de test creato.
I test si basano sullo studio di determinate variabili utili a tracciare un profilo in base, essi sondano diverse aree della personalità dell’individuo, il livello cognitivo, emotivo, le risorse e le difficoltà del soggetto e così via.
b) In quale ambito si utilizzano i test psicodiagnostici standardizzati
I test psicodiagnostici sono usati spessissimo per fare diagnosi anche in ambito forense; spesso sono l’ago delle bilancia per stabilire la capacità o meno dell’imputato al momento del reato e quindi la durezza della pena che sconterà; hanno quindi un riconoscimento ufficiale ed una validità standardizzata e condivisa dalla comunità scientifica mondiale.
Batteria di test classica (tra gli altri) che somministro
La scelta della specifica batteria in seguito descritta che solitamente somministro sia in ambito clinico che forense trae le sue origini sul fatto che somministrando proprio questi specifici test ‘mixati’ si riesce ad indagare a 360° la ‘struttura’ del paziente. Nella batteria in questione sono presenti infatti: due test di personalità carta e matita (T.F.U- Albero di Koch), un test di personalità proiettivo (Test di Rorschach), un test percettivo (Bender Visual Motor Gestalt Test), un test di livello per sondare l’aspetto cognitivo (Matrici Progressive di Raven) ed un test di personalità largamente utilizzato, quotato, standardizzato ed affidabile (M.M.P.I.-2) sia in ambito clinico che forense.
Breve descrizione dei test presenti in batteria:
Test della Figura Umana (T.F.U.) e Test dell’Albero di Koch Si tratta dei più usati strumenti carta e matita utilizzati anche nell’età infantili. Il T.F.U. presenta un insostituibile significato identificativo per lo schema corporeo, per l’ opzione di genere e per le più importanti dinamiche simboliche e di rapporto con le figure familiari e sociali più significative.
Test di Rorschach (siglato secondo il modello della Scuola Romana Rorschach) Si tratta del più noto test proiettivo utilizzato per l’indagine di personalità. Fornisce dati utili per quanto riguarda il funzionamento del pensiero, l’esame di realtà, il disagio affettivo e la capacità di rappresentazione corretta di sé e degli altri nelle relazioni. È composto da 10 tavole (5 monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate) su ciascuna delle quali è raffigurata una macchia di inchiostro simmetrica.
Bender Visual Motor Gestalt Test (Test di Bender) Si tratta di un test che valuta lo sviluppo della funzione della gestalt visuomotoria e le sue eventuali deviazioni o regressioni e determina le capacità di risposta del soggetto all’ambiente in rapporto alla sua età cronologica. È composto di9 figure rappresentanti delle gestalt differenti, che il soggetto deve riprodurre così come vede. La valutazione dipende dalla forma delle figure riprodotte, dal rapporto in cui si trovano le une con le altre, dalla collocazione nello spazio e dalla successione temporale.
Matrici Progressive di Raven (P.M.38) Le Matrici progressive di Raven misurano l’intelligenza non verbale durante tutto l’arco dello sviluppo intellettivo, dall’infanzia alla maturità, indipendentemente dal livello culturale. In ogni scheda viene richiesto di completare una serie di figure con quella mancante. Ogni gruppo di item diventa sempre più difficile, richiedendo una sempre più elevata capacità di analisi, codifica, interpretazione e comprensione degli item. Le matrici di Raven sono considerate il test elettivo per misurare il fattore gf dell’intelligenza, ovvero l’intelligenza definita “fluida” e richiedono di analizzare, costruire e integrare fra loro una serie di concetti, in modo diretto, senza ricorrere a sottoscale o sommatorie di fattori secondari.
Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (M.M.P.I.-2) Il test MMPI-2 è un test standardizzato ed è uno dei test più largamente usati e studiati in campo internazionale, sia in ambito clinico che forense. E’ un test, ad ampio spettro, costruito per valutare le più importanti caratteristiche strutturali della personalità ed i relativi disturbi emozionali. E’ un questionario autodescrittivo in cui il soggetto, sottoposto ad indagine, viene invitato a contrassegnare con una crocetta se le frasi stampate su un libretto (567) sono, riferendosi alla propria persona, vere (o prevalentemente vere) ovvero false (o prevalentemente false). A seconda di come il soggetto contrassegna le risposte vengono attribuiti dei punteggi a diverse Scale (6 di Controllo, 10 Cliniche di base, 5 Supplementari e I5 di Contenuto). Si considerano patologici i punteggi per scala che superano i 65 punti.
La Clinician-Administered PTSD Scale (CAPS), basata sui criteri diagnostici del DSM-III, è un’intervista strutturata per valutare il disturbo post-traumatico da stress sviluppata dal National Center for PTSD, dello US Department of Veterans Affairs. La scala registra la presenza e la gravità dei 17 criteri diagnostici del DSM-III per il DPTS: 4 item valutano la ri-presentazione dell’esperienza traumatica, 7 i sintomi di evitamento e 6 i sintomi di ipervigilanza. La diagnosi può essere fatta se sono presenti, nel mese precedente la valutazione, almeno un sintomo di ri-presentazione dell’esperienza, tre di evitamento e due di ipervigilanza. Questo test rende possibile la distinzione tra i sintomi legati al trauma specifico preso in considerazione e quelli dovuti ad altri traumi non strettamente correlati.
Lo Structured Inventory of Malingered Symptomatology (SIMS) è un test psicologico che è usato per misurare la tendenza ad amplificare sintomatologie neurologiche e psichiatriche. Il test si presenta come questionario composto da 75 item a risposta dicotomica (vero o falso). Il testo del questionario SIMS è costituito da legittimi sintomi medici, neurologici, neuropsicologici e psichiatrici.