La Terapia Breve Strategica
ed il suo funzionamento
Che cosa è e come funziona la terapia breve strategica
Chiara Biagini – Psicologa e Psicoterapeuta online o a Roma
Che cosa è la TBS?
La terapia breve strategica (TBS) è un approccio psicoterapeutico che si prefigge lo scopo di risolvere problemi psicologici mediante l’applicazione di strategie e protocolli di trattamento specifici per i vari disturbi ma sempre costruiti ad hoc sul paziente come fosse un vestito fatto su misura da un sarto.
La TBS, a differenza di altri approcci terapeutici che cercano le cause del problema e partono da quello per risolverlo, si concentra invece su come funziona il problema, sugli elementi che mantengono i sintomi e su quello che il paziente fa per cercare di risolvere il suo disagio (ovvero sulle tentate soluzioni) per intervenire poi attivamente su tutto ciò al fine di rompere il circolo vizioso che si trova alla base della sofferenza psicologica. L’aspetto davvero rivoluzionario della TBS è che il terapeuta breve strategico affronta il problema mediante la logica non ordinaria, cioè propone stratagemmi e prescrizioni che consentono di superare le difficoltà che la ragione non è in grado di affrontare facendo leva su quella che tecnicamente si chiama ‘esperienza emozionale correttiva’ che permette al paziente il cambiamento senza sforzi.
Si tratta di un intervento breve ovvero che ha il proposito di agire efficacemente sul disagio psicologico entro un numero ridotto di sedute (al di sotto delle 20), arrivando a produrre effetti benefici e di cambiamento radicale ma soprattutto duraturo.
La TBS muove le sue congetture dal modello di Milton Erickson, noto ipnotista, che riteneva importante non guardare al passato del paziente, quanto concentrarsi invece sul presente ovvero sulla ricerca di soluzioni semplici per problemi complessi attraverso il problem solving. Erickson sosteneva infatti, che anche se le cause del disagio si rintracciano nel passato, conoscerle non è funzionale a risolvere il problema psicologico.
In sintesi: la TBS è un approccio che ha come obiettivo la soluzione di problemi psicologici attraverso l’applicazione di strategie e protocolli di trattamento specifici per i vari disturbi; non si occupa della ricerca delle cause dei problemi nel passato (che nessuno può cambiare), ma si focalizza sull’introduzione di cambiamenti nel presente problematico del paziente (quindi non su perché c’è un problema, ma su come funziona il problema).
- Come funziona la TBS?
Uno dei principi fondanti della TBS è che l’intervento deve essere adattato al paziente che si rivolge al terapeuta per affrontare il suo disagio. Conseguentemente, la TBS non parte da una teoria assolutista, ma interviene sullo specifico problema manifestato e sulla base dell’obiettivo che si intende raggiungere. Nello specifico il terapeuta breve strategico si focalizza sulla funzionalità o disfunzionalità del comportamento del paziente, sul suo vissuto emotivo e, soprattutto, sul modo di interagire e costruire la sua personale realtà.
La prima area che la TBS investiga riguarda le tentate soluzioni, ovvero tutte quelle azioni, pensieri, dinamiche relazionali che il paziente mette in atto spontaneamente di fronte al problema, senza riuscire in alcun modo a risolverlo. Secondo la teoria della TBS sono proprio queste tentate soluzione ripetute che non solo alimentano il problema-piuttosto che risolverlo- ma lo mantengono in piedi producendo un circolo vizioso difficile da interrompere. Scopo delle TBS è trasformare questo circolo vizioso in un circolo virtuoso.
Non sempre infatti la persona si accorge dell’inefficacia delle tentate soluzioni ed anche quando ci riesce non si rende conto che ciò che sta facendo non è funzionale. Non solo, spesso nonostante il riconoscimento dell’inutilità del suo operato, la persona non riesce comunque a fare altrimenti e finisce con il perdere completamente la speranza della possibilità di un cambiamento e di un miglioramento. Le tentate soluzioni, pertanto, rappresentano per il terapeuta la base da cui partire per tentare di applicare soluzioni alternative, in altri termini: piuttosto che far continuare a fare al paziente qualcosa che non funziona, il terapeuta cerca di trovare altre possibilità che hanno maggior probabilità di essere risolutive. Tutto questo processo significa indurre il paziente a cambiare sostanzialmente abitudini, comportamenti e modo di pensare.
L’intervento strategico, quindi, ha l’obiettivo di spezzare le rigidità di comportamenti, pensieri e percezioni controproducenti e inefficaci del paziente mediante l’introduzione di nuovi modi di vedere le cose e nuovi modi si ‘sentire’ le cose attraverso l’ esperienza emozionale correttiva, cioè tramite esperienze concrete nuove che siano in grado di metterlo nella condizione di provare qualcosa di diverso- non più paralizzante- rispetto alla realtà disfunzionale che intende cambiare per stare meglio e risolvere il problema. Questo processo permette al paziente di trovare autonomamente e rapidamente nuovi punti di vista e nuove prospettive da cui guardare le difficoltà per affrontarle con strategie risolutive alternative. In un certo senso sarà la soluzione ad adattarsi al problema e non viceversa.
La TBS si concretizza mediante un approccio direttivo perché è il terapeuta che guida il paziente lungo il percorso, vestendo i panni del ‘consigliere esperto’ ed è il terapeuta che prescrive esercizi ad hoc -da svolgere tra una seduta e l’altra- cuciti sulla problematica del paziente come un vestito su misura; così facendo permette di far acquisire al paziente autonomia e nuove capacità personali per affrontare le prove quotidiane e le difficoltà della vita.
La TBS è adatta a chi non vuole spiegazioni ed interpretazioni del problema ma risultati efficaci e duraturi nel tempo, a chi non vuole capire i ‘perché’ ma i ‘come’.