Gli Attacchi di Panico
Come riconoscerli e come gestirli
Chiara Biagini - Psicologa e Psicoterapeuta online o a Roma
Come gestire gli Attacchi di Panico
Prima di addentrarci nel ‘come’, occorre saper il ‘cosa’; in altri termini, prima di riuscire ad affrontare e a gestire un attacco di panico, dobbiamo capire cosa è un attacco di panico.
È cosa nota, se si conosce bene l’avversario avremo più possibilità di capire i suoi punti deboli, i suoi punti di forza, il suo funzionamento, le sue prossime mosse e quindi avremo più possibilità di sconfiggerlo.
Prima ancora di etichettare l’attacco di panico come un nemico assoluto, vorrei spezzare una lancia in favore dell’ansia che può essere considerata la componente fondamentale dell’attacco di panico.
L’ansia, quella cosa che tanto nominiamo, spesso a proposito, talvolta a sproposito, che generalmente ci dà fastidio e che cerchiamo di scacciare, in realtà, ha un’origine nobile. Se non fosse per lei, le nostre performance spesso sarebbero poco attraenti, addirittura poco efficaci, se non fosse per lei, non saremmo in grado di distinguere una situazione confortevole e piacevole da una sgradevole, se non fosse per lei a volte, avremmo preso decisioni sbagliate o addirittura avremmo rischiato o perso la vita. Sembra strano a pensarlo, ma l’ansia, entro certi limiti ci è davvero amica e ci guida come un faro in una notte tempestosa dà indicazioni al marinaio che cerca un approdo.
Eh già, entro una certa soglia essa è responsabile delle nostre più grandi performance, è capace di proteggerci dai pericoli, è in grado di farci assaporare quella sensazione che precede un’emozione forte…
Studi scientifici hanno dimostrato che esiste una curva dell’ansia e che il suo livello può essere responsabile tanto dei nostri successi quanto dei nostri fallimenti, l’esito dipende da come utilizziamo la sensazione di ansia che proviamo: se sfruttiamo la sua componente adrenalinica come forza propulsiva ci fa raggiungere ottime prestazioni, se lasciamo che essa ci annebbi il cervello sprofondiamo nel baratro.
Tutto questo discorso semplicemente per dire che, quando hai l’attacco di panico la tua ansia ha superato il livello di guardia e ti sta portando in un luogo sconosciuto, diverso da quello in cui vuoi andare ma se riesci ad abbassarne il livello essa sarà la tua migliore alleata e ti porterà proprio dove vuoi tu.
Ma come si fa ad abbassare il livello, ti chiederai? Per poter rispondere, a questo punto è necessario spiegare prima come funziona l’attacco di panico.
Se stai leggendo questo articolo è perché hai dato un nome a quello che ti accade vediamo se hai ragione, se davvero soffri di attacchi di panico.
Ecco come si presenta l’attacco di panico:
Il manuale diagnostico dei disturbi mentali più diffuso in psichiatria – il DSM- V-, descrive un attacco di panico come la comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro o più dei seguenti 13 sintomi.
- Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia.
- Sudorazione.
- Tremori fini o grandi scosse.
- Dispnea o sensazione di soffocamento.
- Sensazione di asfissia.
- Dolore o fastidio al petto.
- Nausea o disturbi addominali.
- Sensazione di vertigine, instabilità, “testa leggera” o svenimento.
- Brividi o vampate di calore.
- Parestesie (sensazioni di torpore o formicolio)
- Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati da se stessi).
- Paura di perdere il controllo o di “impazzire”.
- Paura di morire.
Ti ci ritrovi? Se sì, continua a leggere….
Di fronte a questi 13 sintomi che converrai con me sono più fisiologici che psicologici, la reazione comune è quella di cercare di controllare ciò che sta accadendo al corpo, ma se sei un esperto di attacchi di panico, ti sarai accorto che più cerchi di controllare, più in realtà il tuo corpo va fuori controllo e non ti ascolta, più ti dici di stare calmo e più senti l’ansia che sale. Già l’ansia…. ricordi, quella che se tenuta nei giusti margini ci aiuta…. quella che proviamo tutti non solo tu, ma che in tanti riescono a farsi amica, quindi puoi farlo anche tu…. devi solo ‘arruffianartela’… ma come??
Sembra banale e lo è in realtà, perché, come dice Arthur Bloch “i problemi più complessi hanno soluzioni semplici”….
Ciò che devi fare per affrontare l’attacco di panico quando compare è distrarti, ovvero focalizzarti su qualcosa che non sia il tuo corpo perchè controllare le tue reazioni fisiologiche, come hai già sperimentato, amplifica anziché sedare i sintomi.
Ed è normale che sia così! Come posso controllare qualcosa che è naturale e che compare senza il mio benestare? Come posso decidere io di smettere di sudare, di decelerare il mio battito cardiaco, di non sentire formicolio, di non avere più la nausea eccetera?
In terapia breve strategica si dice che gli attacchi di panico funzionano e si mantengano in vita nel soggetto perchè si basano su una logica che viene definita paradossale, ovvero più io cerco di controllarli e più essi mi sfuggono dal controllo (e più si rafforzano!!). Confessa, anche tu finora hai cercato di affrontarli in questa maniera! Ha funzionato?
Se non ha funzionato scommetto che hai aggiunto anche altre strategie per combatterli tipo: evitare quelle situazioni che sai potrebbero generarti un attacco di panico, chiedere aiuto a chi ti è vicino in modo che ti possa levare le castagne dal fuoco, se ci sono situazioni che proprio non puoi evitare cercare di prevederle, di prendere precauzioni e di immaginarti un piano alternativo qualora dovesse insorgere l’attacco di panico, ogni tanto prendere qualche ansiolitico e così via, con il risultato che condurre una vita tranquilla sembra una chimera e che le tue situazioni di svago e di socializzazione si sono ridotte grandemente.
Tutto questo, scommetto anche, ovviamente, invece di farti fare pace con la tua ansia- come consigliavo all’inizio quando ho decantato le sue virtù- ti ha chiuso e spaventato ancora di più… ma… c’è una bella notizia, non funzioni in maniera strana, è normale che sia successo tutto questo!!
E c’è un’altra bella notizia, cioè che se vuoi saperne di più o vuoi cominciare a fare pace con l’ansia ed imparare a gestire i tuoi attacchi di panico, io ti posso aiutare mediante l’utilizzo di strategie protocollate e testate da anni su centinaia di pazienti che risultano efficaci per il 98% dei casi!
Allora sei pronto?