Lo stalking e la psicologia forense
Chiara Biagini - Psicologa, Psicoterapeuta e psicodiagnosta a Roma
Sono vittima di stalking, cosa posso fare? La psicologia forense ti viene in aiuto
Mai come in questi ultimi anni stiamo assistendo alla crescita spaventosa dei femminicidi ovvero situazioni nelle quali durante una relazione disfunzionale, una separazione più o meno traumatica, un innamoramento non ricambiato viene uccisa una donna perché non si piega al volere di un uomo. Il più delle volte il femminicidio è preceduto da stalking ai danni della vittima messo in atto dal soggetto rifiutato.
In Italia nel 2009 finalmente è stata approvata la legge sullo stalking che infligge pene severe a chi commette atti intimidatori, persecutori, minacce, molestie ad un altro individuo perché rifiutato pur di convincere la vittima ad una riappacificazione, o un semplice un contatto.
Ma cosa si intende per stalking?
La parola stalking in inglese significa ‘camminare con circospezione, camminare furtivamente’ e, diciamolo, rende l’idea rispetto a ciò che si intende con questo fenomeno.
Lo stalking, o sindrome del molestatore assillante, è tutta una serie di comportamenti tenuti da un individuo che rende la vita impossibile ad un’altra persona perseguitandola, minacciandola, ingenerandole continui stati di ansia e paura che spesso arrivano ad invalidare nel vero senso della parola la vita quotidiana di chi ne è vittima. Si tratta di uno schema comportamentale che ha delle caratteristiche specifiche ovvero è malevolo, ripetuto e/o prolungato nel tempo, è volontario, mirato, cosciente poiché l’aggressore vuole tenere quel comportamento consapevolmente nei confronti di una persona specifica mirando ad ottenere precisi effetti sulla sua vittima. La minaccia di violenza, che si tratti di violenza fisica o psicologica, dello stalker è reale e consiste nella riduzione della liberta e della capacità di controllo della vittima, dei suoi cari e dell’ambiente in cui questa vive o gravita. La minaccia è ‘ad personam’, infatti il molestatore interagisce direttamente con la vittima o con le persone a lei vicine. Come vittime secondarie infatti vengono coinvolti nel fenomeno anche i familiari, gli eventuali partner, gli amici, i colleghi di lavoro, i coinquilini e a volte persino gli animali domestici di chi è oggetto di stalking.
Chi è lo stalker e nella pratica cosa fa?
L’identikit del molestatore si può riassumere con pochi aggettivi. Si tratta di una persona rifiutata alla ricerca di un contatto con la vittima, di un predatore che prende di mira un soggetto per catturarlo ed esercitare violenza o voyerismo, di un inadeguato che corteggia senza alcuna chance o di un rancoroso convinto di aver subito un torto dalla vittima. In tutto questo quadro lo stalker pensa di aver il diritto di fare ciò che fa e non crede di essere uno stalker.
Il molestatore esercita il suo potere con comunicazioni intrusive assillanti e reiterate (telefonate, sms, invio di regali, mazzi di fiori, bigliettini lasciati sul parabrezza della macchina o alla porta di casa), con contatti indesiderati per ottenere il controllo sulla vittima (improvvisate, visite inaspettate a casa o sul luogo di lavoro) o con controllo indiretto pedinando la vittima, sorvegliandone l’abitazione, l’accesso a casa o l’autovettura.
Cosa prevede la legge vigente nel nostro paese?
L’articolo 612-bis c.p. definisce lo stalker come “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”. Lo stalking è punito da sei mesi fino a 5 anni di reclusione, la pena è aumentata se il fatto è commesso da un coniuge anche se separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici.
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore-per il quale si procede d’ufficio- di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità.
Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale. La querela è comunque irrevocabile se il fatto è connesso mediante minacce reiterate. Per poter parlare di danneggiamento a seguito di stalking non è necessario che si verifichi un danno alla salute sotto il profilo del c.d. danno biologico, bensì è sufficiente che si verifichi una alterazione del normale equilibrio psichico – fisico della persona offesa anche senza sfociare in una vera e propria patologia conclamata.
E cosa fare quindi se pensiamo di star subendo uno stalking?
Se ti sei riconosciuta vittima di questi comportamenti e se hai riconosciuto il tuo persecutore nella descrizione che hai letto è il caso che ti rivolga subito alle autorità competenti e che interpelli un avvocato che ti informi su quale potrà essere l’iter che possa aiutarti ad uscire da questa situazione riportando il minore dei danni.
In questi casi risulta assai efficace coinvolgere anche un professionista (psicologo forense o psicodiagnosta) che possa sottoporti ad una batteria di test psicodiagnostici -come test di Rorschach o MMPI-2- che valuti mediante strumenti standardizzati le conseguenze psicologiche che hai riportato a causa dello stalking subìto a testimonianza di quanto danno psichico e morale tutta la situazione ha generato nella tua persona e nella tua vita al fine di dimostrare- oltre ogni ragionevole dubbio -la violenza da te subita e poter ottenere il giusto risarcimento e la giusta protezione.
Se desideri sapere di più su ciò che risulta utile fare in questi casi o far valutare le tue condizioni psicologiche, mediante la somministrazione di test standardizzati e riconosciuti in ambito forense, a seguito dello stalking puoi rivolgerti a me o farmi contattare dal tuo legale.
In massimo un paio d’ore la tua visita sarà terminata e dopo pochi giorni avrai la risposta dei tuoi test da presentare in tribunale!
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